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E F F E M E R I D E
DEL MESE DI LUGLIO 2014
Capisci che stai invecchiando
quando le candeline
costano più della torta

[Bob Hope]
logo I-ATTO 1-ANNO-XXXVII
Annali del Cenacolo
“Devo tutto a tanti.
Grazie. Stefano”
per i 70 anni
del Presidente a vita

Cari amici, come promesso (incautamente da me) e come richiesto da molti di Voi, per gli Annali del Canova riferiamo del Primo Cenacolo dell’anno per festeggiare il giorno successivo il fausto evento e dopo l’imperdibile calciotto del mattino, il genetliaco del XIV lustro del Leader Maximo o, più democraticamente, del Presidente a Vita del Club (e dintorni), sabato 5 ottobre 2013 presso il Grand Hotel Parco dei Principi di Roma.Dalle 19:30 gli oltre 400 ospiti, comprensivi dei Soci del Club di Roma, sono stati spinti e stipati nel salone degli aperitivi allo scopo di renderli subito su di giri con un giro vorticoso d’alcol usato come scusa per tanti brindisi a tema variabile. Alle 20:15 è cominciata la sistemazione nelle aree, liberamente assegnati dal Boss, nei quattro luoghi dell’amarcord da lui scelto come fil rouge della serata: Sicilia, Napoli, Roma e New York. A tal proposito anche il menù era stato concepito in modo da accontentare le quattro anime culinarie. Entreè - caponata di melanzane alla siciliana; primo - trofiette alla Nerano (fiori di zucca,zucchine,provolone e guanciale); secondo - lombetto di vitello alla fornarina con nuvola di verdure e patate al forno; torta della festa (millefoglie con crema chantilly e gocce di cioccolato).Neanche per il suo compleanno il nostro evergreen conduttore ha lasciato masticare e deglutire a seconda dei muscoli delle diverse (400) mandibole, perché ha dato personalmente i tempi delle portate in modo da chiudere questo II atto nell’ora precisa che si era prefisso. Accolti dalle note del gran ballo/valzer del Gattopardo si è così entrati nel III atto dedicato al viaggio nella memoria e nei ricordi di tutti. L’apertura del primo quadro, associato alla Sicilia, è stato dedicato alla poesia e all’arte della recitazione con una lettura rigorosamente in dialetto siciliano, strofa per strofa, della celebre “Vitti na crozza” (Ho visto un teschio) famoso invito alla vita ed emblema della filosofia dell’isola, del più raffinato interprete su piazza: l’Ambasciatore di Svizzera Bernardino Regazzoni. Strofa per strofa la traduzione in italiano del (già) Ministro del Commercio Estero, il siciliano Adolfo Urso ; strofa per strofa, entrambi ed in alternanza, in modo enfatico e poetico, compreso il notissimo e sofisticatissimo refrain: trarallalero lallero lallà. Appena si è placato il boato di applausi dell’intera sala in piedi (per la standing ovation) o sotto i tavoli (scivolati colà per le risate), si è materializzata la splendida voce di Marina De Sanctis , una cantante professionista ed insegnante di musica, specializzata in Brasilian jazz e musica antica e quindi perfetta per dare voce alle note poetiche, trasformandole in musicali di grande fattura del famoso “inno nazionale” di Trinacria. E’ poi stata la volta della poesia vera, dedicata al siculo leader da parte della sicula poetessa Laura Trezza con il suo “Catanisi sugnu”. Chiusura con i botti…il marranzano e la chitarra del siculo d’adozione, del vero poeta della musica, Enzo Samaritani con la sua “Tarantella siciliana”, pezzo forte del vasto repertorio di questo artista sublime, che tutti hanno imparato ad amare, ascoltandolo nel suo Arciliuto.L’introduzione a “Napoli” l’ha fatta un napoletano verace, con un video clip tanto breve, quanto efficace sul megaschermo allestito all’…”uopo”(!), in cui ha mostrato sequenze del festeggiato in versione cinematografica: Marlon Brando (nel siculo Padrino), Totò (nell’Imperatore a Capri), il Duce ( a Piazza Venezia a Roma), Robert De Niro (nell’Al Capone a Chicago/New York) e…pacem in fundum…Stefano Papam in Benedictus in Piazza San Pietro, riuscendo a non incorrere nella scomunica d’Oltre Tevere. Con questa benedizione del bravo presentatore, regista e soprattutto “feroce” gestore dei tempi, è subentrato Enzo Samaritani in bis, perché poeta e cantante, ha recitato/interpretato alla chitarra “Quanno mammeta t’ha fatto”. Ha chiuso “Napoli” la recita, da vero artista del palcoscenico, dei versi “Amicizia” di Raffaele Viviani, da parte del napoletanissimo Presidente del CNEL Antonio Marzano. A sorpresa l’apertura di “Roma” è stata effettuata da una beniamina da sempre del Canova, Elena Bonelli , la magnifica voce di Roma, vera erede di Gabriella Ferri , che ha regalato a tutti i presenti una bellissima inedita canzone, “La bella donna”, su versi suoi di autentica poesia e musica di quella straordinaria cantautrice che risponde al nome di Mariella Nava. A seguire la sfilata sul palcoscenico (ovvero una pedana 3 X 3) dal bravo unico presentatore, inesorabile sceriffo dei tempi, che indossava una sgargiante maglia nr.10, Totti-Balsamo, della AS Roma per presentare il suo amicissimo Pino Insegno. Il noto laziale si è poi vendicato con un monologo veramente ben costruito nei minimi particolari sulle capacità oratorie e declamanti del festeggiato nel presentare i suoi (tutti) famosissimi amici ai terzi. Pino è stato veramente superbo, un grande attore, un autentico animale da palcoscenico, perché con un crescendo di iperbole azzeccatissime ha creato il giusto alone di mistero nel personaggio importantissimo che si andava delineando dalla Stefano (imitato anche nel body language da Pino) presentazione. Quando finalmente si è alzato il sipario sul nome, è uscito fuori il “famoso” romanissimo Mario Persichetti (il signor nessuno, per antonomasia, romano). Pino ha poi riempito il suo spazio con un altro assolo classico del repertorio comico (il più difficile) “La vita non è un film”. “Roma” ha chiuso con una splendida poesia (richiesta successivamente da moltissimi presenti) che il Socio Ernesto Ciorra , prestigioso consulente di direzione a tempo perso e poeta delicatissimo a tempo pieno, ha dedicato al festeggiato che a sua volta ha chiamato a recitare (a 3 voci) insieme a lui Alessandro Barnaba e Guido Nola , che 20 anni fa Stefano selezionò come stagisti in JPMorgan Roma e che dopo aver fondato il Canova Giovane sono andati a Londra a fare fulgide carriere. Un inno ai maestri di vita, primi fra tutti i padri.Il capitolo “New York” non poteva che essere aperto da “New York, New York” interpretata dalla bella voce di Giovanni Samaritani , il degno erede di cotanto padre ed il vero swinger dei nostri artisti (ed organizzatore con Carlo Capria e Roberto Fratoni della direzione artistica dello show e dei suoni e delle luci dello stesso). Nel passare a ringraziare questa città che rappresenta JPMorgan, dove lavora temporaneamente da oltre 46 anni, il nostro regista/conduttore ha indossato e poi concluso la serata con l’autentica maglia azzurra della nazionale di calcio, donatagli dal Presidente della FIGC Giancarlo Abete , con tanto di numero (70) e di nome (Balsamo) sulla schiena, a ricordare il suo aver tentato in tutti questi anni di essere un ponte credibile ed onesto nello spiegare gli americani agli italiani e gli italiani agli americani. La chiusura con i (3) botti è stata affidata ad un tris irripetibile: la grande soprano lirica Claudia Toti Lombardozzi che ha cantato Summertime, senza accompagnamento musicale. Solo voce stupenda nel miracoloso, totale silenzio del salone. Il nostro Carlo Capria che ha letteralmente commosso tutti per l’intensità dell'interpretazione e per la voce stupenda arricchita dall'affetto verso il festeggiato con una interpretazione indimenticabile di “Georgia on my mind” che anche Ray Charles avrebbe voluto far sua, così da raccogliere una vera autentica ovazione. Dulcis in fundo (la torta direte voi? No, quella dopo) il suggello di una splendida amicizia nata oltre quarant'anni fa quando, giovanissimi lavoratori studenti, si incontravano per motivi di lavoro, uno alla Mobil Oil e l'altro all'allora Credito Italiano. Poi uno all'estero, l'altro sempre a Roma, a far carriera a modo loro. È proprio “My Way” ha dedicato Fulvio Conti a Stefano Balsamo , tra commozione ed applausi sinceri all'incredibilmente bravo cantante. Chiusura con: torta avvolta in bandiera USA per chiudere il poker del menu, ma non come dessert (che invece è stato italianissimo); spegnimento del candelone da 70 (Watt) nel buio totale del salone, come copione impone; brindisi finale nei leggendari 5 tempi del Canova Club, con il vino offerto da Giampiero Nattino (il famoso Cortese di Gavi prodotto nella sua tenuta la Centuriona), viatico ai saluti felici. Saluti felici di tutti per aver partecipato nel significato letterale del termine ad una festa veramente FESTA, peraltro irripetibile, se non fra settant'anni (quando peraltro ci siamo prenotati). Grande compiacimento finale da parte di tutti, perché lo show era durato i 90 minuti del made in Stefano, perché era venuto il tempo del V atto, ovvero del…ballo. Ballo che la grande passione, la competenza ed esperienza, mescolata al profondo affetto per il festeggiato, hanno permesso al mitico disc-jockey di notte e CFO (del Gruppo IP) di giorno, Fabio Todeschini, di accendere la voglia di muoversi al ritmo di (quasi) tutti i balli che si sono affacciati sulla pista degli ultimi…70 anni, quasi tutti i VIP (Visti in Press) presenti, oltre quelli (praticamente tutti) con la maglia Soci Canova : Gabriella Alemanno , Christian Berlakovits, Innocenzo Cipolletta , Matteo Colaninno, Matteo Del Fante, Franco Gallo, Renzo Gattegna, Beatrice Lorenzin, Rainer Masera , Andrea Monorchio , Luigi Paganetto , Franco Parlato, Antonio Pedone , Beniamino Quintieri , Aurelio Regina, Lillio Sforza Ruspoli , Tomaso Tommasi Di Vignano, Nello Uccelletti, Umberto Vattani , Giorgio Zappa e Stefano Zapponini.
Il podio comunque lo hanno ottenuto, i Fred Astaire con le loro (mogli) Ginger Roger, Lorenzo Bini Smaghi , Vittorio Grilli e Corrado Passera.
Saluti finali e ringraziamento finale sullo schermo gigante “Devo tutto a tanti. Grazie Stefano” Saluti e ringraziamenti che rivolge ora a Voi che avete avuto la voglia e l’affetto di leggere fino in fondo, il Vostro,

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