LA NOTTE DEL MISTERO
.............Gianpaolo era via per uno dei suoi tanti
viaggi e la moglie quella notte sarebbe rimasta
sola.Si annunciava un temporale. I
fulmini incutevano paura.Giulia, la moglie, aveva
recentemente visto un film dell’orrore ed il
suo animo non era ben disposto ad affrontare la
solitudine in una notte di tempesta.“Ci mancavano i lampi ed i
tuoni!” si era detta mentre s’accingeva a
coricarsi.S’era data coraggio e stava
leggendo un bel romanzo d’avventure. Il
protagonista non era un tipo fortunato poiché,
dopo una serie d’incidenti, era finito in
ospedale. Lì, aveva avuto le prime visioni e
le prime percezioni extrasensoriali.“Bella questa!” aveva
pensato Giulia “ Pure i
fantasmi!”Aveva richiuso il libro e si
apprestava ad addormentarsi quando.......un rumore nella
stanza accanto.Leggeri brividi la pervasero ma,
ugualmente, andò ad accertarsi di cosa fosse
stato.Nella camera adiacente, accese la
luce e vide un oggetto indefinibile, un qualcosa mai
visto, dai contorni sbiaditi, luminescente ed
informe, né umano né
animale.Aprì la bocca e
gridò. Si ritrovò nel letto e si mise a
sedere di scatto.“E’ stato un sogno, mi
devo mettere tranquilla a
dormire.”Poco dopo, alcuni squilli. Era
Melania, un’amica.“Giulia, come stai? Scusa se
ti disturbo. Sai sono sola perché mio marito
non è in città.”“Ah! Anche tu! Sono sola
anch’io.”“Sapessi! Ho fatto un sogno
stranissimo. Ho visto un oggetto dai contorni
sbiaditi, luminescente; non era un animale, tuttavia,
non era neppure un essere umano. Non so cosa fosse.
So solamente che mi ha impressionato tantissimo ed ho
avuto il bisogno di sentirti.”Altri brividi attraversarono le
membra di lei!“Dove l’hai visto,
scusa?” fece con voce atona.“Come, dove l’ho
visto? In sogno naturalmente. Pareva che si trovasse
davvero in un locale della mia
casa.”“Una camera vicina alla
stanza da letto?” La domanda di Giulia era ora
un sussurro.Dall’altra parte, silenzio.
Poi: “Come fai a… a saperlo?”
Melania era stupita.“L’ho sognato
anch’io.“Ma va’! Vuoi
prendermi in giro per incoraggiarmi. Sei la solita,
Giulia!”“Non ti prendo in giro. Sto
tremando, ho fatto anch’io il medesimo
sogno.”Silenzio dall’altra parte
del cavo!“Che turbamento! Che
significa? Non può essere un caso?” La
povera Melania aveva la voce strozzata.“Non so, avevo la certezza
che fosse reale. Ho realizzato di sognare solo dopo
avere gridato per la paura.”“Sono sconvolta! Scusa,
perché abbiamo fatto lo stesso
sogno?”.“Non saprei che dire.
Tranquillizziamoci. Qualsiasi cosa succeda, richiama.
Io farò altrettanto.”“Va bene Giulia.
Terrò il cordless accanto a me, sul
letto.”“Okay. Buona notte
Melania.”Chiuse la comunicazione ma era
agitata. Non si spiegava come fosse potuto
accadere!Ma si! Era stata soltanto una
coincidenza! Doveva mettersi con calma a
dormire.Stava, in fine, per prendere sonno
quando nuovamente un trillò.“Sì, pronto”
rispose.“Pronto, è la moglie
di Gianpaolo……?” Un tono maschio
aveva pronunziato anche il cognome del
marito.Si allarmò
all’istante. Cosa era avvenuto? Perché
chiedeva di lei?“Sì, sì, certo
sono io. Cosa è successo?”“No, niente. Volevo solo
avvisarla che in questo momento si trova con
Melania.Giulia, di nuovo, s’era
messa a sedere sul letto.“Scusi, lei chi
è?”“Non importa. Le sto dicendo
di stare attenta.“Prima si presenti se
desidera continuare a discutere.” Cominciava ad
innervosirsi. “Mente, ecco perché non
dichiara come si chiama”“Non c’è ne
bisogno, per comunicare che colui, che le ha giurato
fedeltà, é partito con
Melania.”“Se non si qualifica,
è un gran maleducato!”Giulia era arrabbiatissima, rossa
in viso. Aveva una fiducia cieca in Gianpaolo e
sentirlo accusare così gratuitamente e,
peggio, in maniera anonima,
l’indignava.Udì qualche frase ma non
capì. Cadde la linea.“Appunto!
Bell’educazione!” Guardava la cornetta
come se potesse venirne fuori la faccia di quello
screanzato.Internamente avvertiva una strana
inquietudine, un particolare
rimescolamento.“Che notte! Chi era? Che
intenzioni aveva? Perché aveva adombrato
quelle cose?”.Come poteva riaddormentarsi! Una
cosa del genere non le era mai
capitata.Si rigirava nel letto, ponendosi
il quesito se dovesse, o no, richiamare Melania per
raccontarle l’accaduto quando risuonò il
trillo del cellulare.“Se è lui, lo mando a
quel paese! Porca miseria!” apostrofò
fra sé.Difatti, rispose urlando:
“Prooonto!”“Ehi, Giulia, che
c’è mogliettina. Perché gridi?
Era Gianpaolo, meravigliato che rispondesse a quel
modo.“Non sai cosa mi è
capitato!” Che sollievo
udirti!”“Tutto a
posto?”“Sì, ma un tizio ha
telefonato e mi ha confidato che tu eri con
Melania.”“Con
chi?”“Melania, ha detto
Melania.”“Ah! Ho inteso. Aspetta, non
ti preoccupare, fra non molto riceverai un
chiarimento.”“Gianpaolo? Che c'è
da chiarire?”“Tranquilla. Tra poco
capirai. Ciao amore”.Era una notte di mistero! Chi
avrebbe dovuto chiamare? Intanto, era notte
fonda.Per far qualcosa,
nell’attesa, si pose a giocare al computer.
Trascorsero, così, altri dieci minuti, dopo i
quali altro squillò.“Buona sera. Se permette,
sono Stephan, il marito di
Melania”.“Ah, si, mio marito mi ha
annunciato…….“Sa, sarebbe il caso che
venissi a trovarla subito per spiegarle un certo
particolare”. Giulia non capiva il perché
ma fu interessata e disse: “Alle tre del
mattino?”.“Sono davanti al suo
cancello. Nel nostro interesse, mi lasci
salire”.Era divenuto suadente ed
invitante.“Va bene. Mi prometta che
farà in fretta. Non sono abituata ad avere
estranei in casa mentre sono sola e per di più
in piena notte”. Quando aprì, un’altra
sorpresa ed un altro mistero attendevano
Giulia. Il suo ospite notturno, pur avendo
fattezze umane, possedeva le stesse caratteristiche
dell’oggetto sognato. Sicuramente uomo ma anche
un po’ stallone selvaggio dal manto morello
luminescente e vellutato. Aveva una forte carica sensuale e
Giulia ne fu quasi stordita. “Cara, ” -
blandì con tono affettuoso, indicando un
portatile che aveva tra le mani- "qui vedrà le
immagini interessanti di cui le ho accennato. Dove
posso sistemarlo per osservarle comodamente e di
conseguenza prendere le nostre decisioni?” “Lo poggi sul tavolino,
lì davanti al divano”. “Velluto rosso! Il mio
preferito” - continuò con una voce
volutamente carica di promesse - “Posso
togliere il maglione? In casa fa più
caldo”. Senza aspettare risposta,
gettò l’indumento. Non aveva niente
indosso e rimase a torso nudo, mostrando una pelle
ambrata ed una virilità
prorompente. La padrona di casa era come
imbambolata, affascinata dall’eros che
sprigionava dalle forme di quel Davide vivo e
presente. “Compiute le operazioni
d’avvio, vedrai ciò che
c’interessa". Era passato a darle del tu con
naturalezza. Giulia, esterrefatta ed
incuriosita, ma attratta da quell’essere quasi
innaturale, si sedette accanto a lui. Percepì
il profumo di bosco che esalava dai suoi capelli. Le
venne una gran voglia di sfiorarlo per sentire se
fosse di carne ed ossa o forse per toccare quel corpo
nudo. Sul monitor apparve la scena di un
cottage di montagna con la neve tutt’intorno;
all’interno, un caminetto con le braci ardenti;
infine, una stanza, poco illuminata, con un ampio
letto ove il suo Gianpaolo, ricoperto solamente da un
tanga, stava baciando il bianchissimo collo di
Melania, coperta da un velo sottile. Le labbra si
spostavano con lentezza e languidamente dai
tenerissimi lobi delle orecchie al soffice collo
della donna ed ancor voluttuosamente ai rosei seni
che, sfiorati, sussultavano di piacere.La neve cadeva leggera ma
all’interno i corpi degli amanti ardevano di
passione.Gianpaolo accarezzava con le mani
e con le labbra le affusolate gambe di Melania.
Continuava piano lascivamente su verso
l’addome. A quel punto Giulia captò
un piacevole calore sul ventre. Senza spostare lo
sguardo, intravide la mano di Stephan che, ferma,
calda e risoluta premeva sapientemente sul suo corpo,
sotto all'ombelico, procurandole un senso
d’ebbrezza, il principio di un'estasi. Avrebbe
dovuto allontanarla. Ciò che stava facendo non
era da lei. Tuttavia, ne fu incapace, anzi, temette
che la togliesse e finissero quel tepore e quei
dolcissimi spasimi. Era deliziata e contenta, ma non
per vendetta. Perché? Cos’era? Un
qualcosa di misterioso. Stephan l’accarezzava
soavemente e lei lasciava fare in abbandono.
“Com'era possibile?” Nello schermo vedeva
Melania che lasciava scivolare le sue mani lungo il
corpo del marito, sul torace, sui bassi fianchi, sui
glutei, nell’inguine. Senza capire il perché, si
sentì sedotta e si voltò verso Stephan
che, nel frattempo, le aveva sollevato la veste da
notte e preso ad accarezzarla nella parti più
intime. Si trovò con le labbra a contatto dei
piccoli, turgidi, capezzoli dell’uomo. Fu
più forte di lei. Li baciò e
mordicchiò mentre le sue mani, senza
inibizione, iniziarono a cercarlo. S'irrigidì per il piacere e
la lussuria di quei gesti e, inarcandosi,
tornò con gli occhi sul
monitor. Dio mio! Scorse i due amanti
lontani, stretti l'uno all’altro dopo
l’ultimo amplesso, che osservavano su di uno
schermo quanto stava accadendo sul divano rosso di
casa sua. Sapeva che doveva fermarsi ma non
poteva. Trovato l’oggetto della sua
concupiscenza, lo prese, lo strinse a se e, mentre
Stephan l’adagiava distesa, vide, nel monitor,
un riquadro con la scritta salva si - salva no. Bramava che quell’estasi
proseguisse e, complice, pensò di dover
cliccare. La sua mano, ormai avida, passò dal
sesso al mouse ma, all’acme del piacere,
fremente, tremando di soddisfazione, serrò
smaniosa il mouse e pazza di desiderio, perduto il
controllo dei sensi, pigiò con il palmo sul
no. Stephan ed il computer svanirono. Giulia restò come
inebetita. Intendeva in tutta se stessa l’eco
di un sublime deliquio. Aveva sentito trattare
d'amore virtuale. Chissà! Gianpaolo
rientrò il mattino, stanco come sempre dopo i
suoi lunghi viaggi di lavoro. Chissà! Le dette
un bacio sulla guancia ed entrambi caddero in un
sonno profondo
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